mercoledì 5 novembre 2008

Fluido automobilistico

Quello della guida automobilistica è uno dei contesti che più mette in evidenza il lato animalesco dell'essere umano; la maggior parte degli automobilisti, mentre guida, perde la ragione e non rispetta neanche le più banali regole del rispetto del prossimo; questo vale sia all'attivo (cioè nel commettere infrazioni) che al passivo (quando si subiscono).
Una delle cose che mi capita più frequentemente è quella di assistere a parcheggi terrificanti: gente che, con una serie di macchine messe a spina in un verso, arriva e, con tanto di frecce e strisce che indicano il verso, piazza la sua esattamente al contrario;
oppure quelli che, allegramente, si prendono due posti, e poi magari si giustificano dicendo che "almeno non gli parcheggia nessuno vicino perché hanno paura che gli rigano la macchina... poi ci sono tanti altri posti liberi"... si, ma alle otto di sera ci sarano ancora tutti 'sti posti liberi ?
Cosa dire di quello che, per il corso, in orario di punta di giorno festivo, con un traffico asfissiante, da 50 metri di distanza, mi vede sulle strisce (stavo attraversando col rosso è vero, mea culpa, ma è vero pure che era tutto fermo) e accelera per poi inchiodarmi a un centimetro mentre suona il clacson come un matto e mi strilla contro... per poi fermarsi un metro dopo... in coda.
Sono sicuro che la maggior parte delle persone che si comporta in questo modo, scesa dalla macchina, non è così cafona e maleducata; l'automobile deve avere un qualcosa di strano, un fluido che conferisce alla gente strafottenza e senso di onnipotenza tale che si può mandare a quel paese chiunque o che "piuttosto che farti passare tampono quello davanti" oppure che "se momenti mi prendi perché stai facendo un'infrazione, sono libero di insultarti pesantemente ad oltranza", o ancora "se c'è coda io ti sorpasso a destra perché, che sono matto ?, la fila la fanno gli scemi".
Chissà se qualche psicologo ha condotto studi in tal senso.